Giovedì 28 ottobre 2021, all’interno del ricco palinsesto di dibattiti organizzati da Ecomondo, si è tenuto “Citizens matter. Il ruolo delle persone nella trasformazione sostenibile dei processi di imballaggio”. L’attenzione dei relatori è stata focalizzata sulla figura del cittadino consumatore che, come precursore di innovazione, determina l’esito delle strategie di sostenibilità messe in atto dalle aziende.
Il tema della conferenza è stato affrontato da differenti prospettive, in modo da includere ampi settori dell’economia: dalle aziende, impegnate attivamente per migliorare la sostenibilità dei propri prodotti, alle associazioni, intente a canalizzare energie e buone pratiche per coadiuvare attività educative e di ispirazione collettiva.
L’incontro è stato organizzato dal Comitato Tecnico Scientifico di Ecomondo, in collaborazione con Cluster Italiano “Made in Italy”, Advanced Design Unit e il Dipartimento di Architettura dell’Università di Bologna, tramite l’Osservatorio sull’Innovazione del Packaging dell’Università di Bologna, e ha visto intervenire noti professionisti della sostenibilità e della circolarità del mercato italiano e internazionale.
La presidente di AISEC Eleonora Rizzuto è intervenuta in qualità di coordinatrice nazionale del Goal 12 “Consumo e produzione responsabili” di ASviS in merito all’evoluzione del ruolo del consumatore in un’ottica di sviluppo sostenibile, il coinvolgimento dell’associazione nell’operato di ASviS e gli sviluppi del GdL negli ultimi anni. Il suo contributo ha messo in luce la diversità del sistema di tutele al consumatore previste dall’ordinamento italiano rispetto agli altri ordinamenti europei, connotati da un articolato quadro di associazioni di categoria, contribuenti alla sostenibilità e al processo di sviluppo complessivo della filiera.
Ad oggi, il GdL è composto da 85 membri e include associazioni del consumatore e associazioni dei produttori. Si tratta di una realtà impegnata attivamente sul tema del consumo responsabile e orientata all’analisi normativa tanto del contesto nazionale quanto di quello europeo, che si pone l’obiettivo di favorire aree di miglioramento nello sviluppo di prodotto e di efficientamento del processo produttivo. I rapporti del GdL vengono costantemente aggiornati e sono oggetto di una divulgazione che vede il suo apice nel Festival dello Sviluppo Sostenibile, svoltosi dal 28 settembre al 14 ottobre scorsi.
La conclusione dell’intervento della fondatrice di AISEC ha fatto emergere la rilevanza del concetto di rete quale collaborazione, condivisione di best practices e miglioramento continuo. Una nozione imprescindibile per lo sviluppo sostenibile e trasversale all’economia intera, funzionale al monitoraggio, al tracciamento e alla riduzione dell’impatto delle aziende sull’intera catena del valore, che parte dall’utilizzo della materia prima e giunge fino alla end of waste.

Dall’interessante racconto dei relatori e a seguito di una ricerca condotta dal CONAI insieme all’istituto Sant’Anna di Pisa sulle tendenze di acquisto dei consumatori, sono emersi dati importanti relativi alle loro attitudini. Risulta che per il 38,4% i consumatori possono considerarsi più o meno sostenibili, particolarmente attenti alla circolarità dei prodotti acquistati e alla value preservation, inclini alla raccolta differenziata e ad evitare gli sprechi.
Nella fase di acquisto, oggi il 50% dei consumatori sceglie prodotti più sostenibili (circular value generation), il 40% sceglie prodotti riciclati (circular value preservation), l’80% sceglie prodotti che consentono di ridurre gli sprechi (circular value optimisation). Il packaging risulta in questo modo l’ambasciatore della sostenibilità del prodotto in molti settori trainanti dell’economia e l’eco design consente la creazione di prodotti studiati per essere performanti e durevoli nel tempo, nel rispetto dei più pretenziosi criteri di sostenibilità.
Inoltre, il consumatore responsabile pone grande attenzione alle informazioni relative ai prodotti d’acquisto, si serve degli strumenti digitali a disposizione ed esige attendibilità e correttezza. I relatori hanno evidenziato quanto sia importante per le aziende fornire informazioni certe e di facile reperimento per porsi quali guide affidabili delle scelte quotidiane dei propri clienti e potenziali tali.

La testimonianza di Tomra, sistema di deposito del monouso (principalmente utilizzato per le bevande), si è affermata come best practice di settore: tramite il meccanismo del return to retail, dimostra come il riciclo possa essere una valida soluzione di recupero della materia prima (90%): trasformandola in materia prima seconda di alta qualità, sono rispettati gli elevati standard di tenuta e conservazione del prodotto ed è garantito un effetto immediato in termini di protezione dell’ambiente.

Anche l’aspetto sociale ricopre un ruolo importante nella lotta agli sprechi tramite la valorizzazione e la riqualificazione dei luoghi, la rigenerazione dei centri storici e la sinergia tra istituzioni, aziende e cittadini: riutilizzare in modo creativo gli scarti di produzione consente di conferire valore alle filiere includendo realtà sociali svantaggiate in modo solidale e intelligente.
In conclusione, la consapevolezza e la conoscenza sono alla base di un sentimento di corresponsabilità e partecipazione che è possibile attivare e coltivare nella cittadinanza in relazione all’economia circolare e al ruolo chiave rappresentato dall’imballaggio dei prodotti finiti. In questo modo, fornire soluzioni responsabili alle problematiche legate al settore industriale, chimico, grafico-comunicativo, di processo e logistica delle merci è sempre più realistico: la centralità del tema si esplica mediante il ruolo fortemente strategico dei cittadini, i cui comportamenti rappresentano una reale opportunità collettiva di sviluppo sostenibile e inclusivo.