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Nei giorni scorsi durante un dibattito organizzato dal Guardian, la cui registrazione potete trovare qui, il responsabile per la sostenibilità di Ikea, Steve Howard, si è lanciato in una dichiarazione che ha destato molta attenzione.

Sostiene Howard che nel campo dell’arredamento domestico, come anche in numerosi altri settori, i consumatori occidentali hanno sostanzialmente raggiunto la saturazione. “We’ve hit peak stuff in home furnishing“.

Naturalmente il tema non riguarda tutti i mercati, e ci sono amplissimi margini di crescita in aree molto vaste nel resto del mondo, ma questa considerazione impone la necessità di un ripensamento del proprio modello di business anche per un colosso come Ikea che vive di vendite fatte su grandi numeri, prezzi bassi e bassi margini.

In un contesto simile si capisce come i temi legati all’economia circolare possano essere chiave per mantenere un modello di business sostenibile in un mercato in cui lo stock di prodotti ha smesso o smetterà di aumentare.

Secondo Howard questo cambiamento nei consumi sarà una opportunità per ripensare al business di Ikea, che in aggiunta ai propri impegni sul tema ambientale e del consumo di risorse è impegnata ad aiutare le persone a vivere in un modo ambientalmente più consapevole. “Costruiremo un Ikea circolare dove sia possibile riparare e riciclare i prodotti”, annuncia Howard.

Uno scenario del genere può generare molti timori, e sembra difficile poter fare profitto in un settore a crescita molto bassa, ma non sono certo chiuse le opportunità imprenditoriali in questo settore.

In Italia, un ragionamento accostabile a quello di Howard lo abbiamo sentito fare da un imprenditore a cui sicuramente non manca la capacità di visione. Oscar Farinetti, lasciata alle spalle la responsabilità diretta di Eataly, va promuovendo infatti da diversi mesi il suo nuovo progetto “Green Pea”, che dovrebbe vedere la luce a Torino nel 2017 e che prevede, guarda un po’, proprio il suo ingresso nella vendita di arredamento.green pea

Green Pea (pisello verde) è il progetto di un nuovo negozio nel quale “il prodotto in vendita sarà il rispetto“. Sarà verde in ogni senso, con alberi sul tetto e energeticamente indipendente. Il piano terra sarà dedicato alla mobilità sostenibile, veicoli a basso impatto o nuove modalità di spostamento.  Al primo piano capi di abbigliamento , sui quali il pubblico verrà informato in etichetta di ogni minimo particolare, dalla provenienza dei materiali ai luoghi di produzione. Il secondo piano, come detto sarà dedicato all’arredamento. Tutti i prodotti dovranno sottostare a un preciso disciplinare etico-ambientale per potersi fregiare del bollino “Green pea”.

E’ un mondo nuovo, e come molte esperienze legate all’economia circolare, promette molto bene. Occorre però essere consapevoli dei cambiamenti che ci attendono, e muoversi (in fretta) di conseguenza.